Gruppo Liturgico

Il compito di curare la proposta liturgica della parrocchia deve essere il risultato della partecipazione attiva di ogni ministro che nella liturgia è coinvolto

 Se la liturgia è manifestazione di una Chiesa ministeriale, il compito di curare la proposta liturgica della parrocchia non può essere affidato solo al sacerdote, ma deve essere il risultato della partecipazione attiva di ogni ministro che nella liturgia è coinvolto. In questo senso il Gruppo Liturgico parrocchiale è proposto come strumento concreto per l’organizzazione e luogo di confronto, di partecipazione e di consiglio riguardo la vita liturgica della comunità parrocchiale. Lo stesso Messale Romano, nella sua introduzione afferma: “La preparazione pratica di ogni celebrazione liturgica si faccia di comune intesa tra tutti coloro che sono interessati rispettivamente alla parte rituale, pastorale e musicale, sotto la direzione del sacerdote e sentito anche il parere dei fedeli per quelle cose che li riguardano direttamente” (PNMR n. 73). Il Gruppo Liturgico è allora il luogo in cui tutte le componenti coinvolte nella liturgia si confrontano e propongono una liturgia adatta per la Chiesa che vive in quel luogo: la Parrocchia.

I compiti del GL

Il gruppo liturgico parrocchiale ha il compito di formare, guidare e sostenere l’assemblea dei fedeli che, come soggetto della celebrazione eucaristica, deve essere educata “all’ascolto” della Parola ed alla preghiera.

Sotto la guida del parroco e di un animatore, il gruppo acquista la conoscenza del significato delle celebrazioni, sull’esempio della prima comunità cristiana, contribuisce a radunare la comunità parrocchiale intorno alla “mensa Verbi” e si adopera perché come Chiesa sia sempre “comunità in ascolto”.

La Parola di Dio, letta e annunziata nella Liturgia, porta alla comprensione del sacrificio dell’alleanza e quindi all’Eucaristia.

Attraverso la Parola di Dio, proclamata, celebrata e vissuta, la comunità cristiana è invitata a vivere il mistero di Cristo e ad entrare in un cammino di “rivelazione” in cui ogni fedele è coinvolto nella storia della salvezza fino a Cristo che si fa Parola “incarnata” per l’uomo.

Il gruppo liturgico svolge un servizio permanente in seno alla comunità ed è al servizio dell’assemblea perché questa possa vivere con pienezza di partecipazione e di efficacia le azioni sacramentali; diventa così un’espressione operativa della ministerialità della Chiesa e si pone all’interno dell’attività pastorale, sentita come responsabilità non solo del parroco ma anche dei laici e dei fedeli.

Il gruppo liturgico viene presieduto dal Parroco ed è costituito da un animatore, dal diacono (se vi è), dall’accolito, dal lettore, da alcuni catechisti, da un rappresentante del coro e dei ministri straordinari della comunione e da fedeli, meglio se qualificati nel settore comunicativo (luci, segni, ecc.), da chi coordina il servizio dei ministranti.

I componenti del gruppo, operando e collaborando fraternamente, si riuniscono:

  • periodicamente per progettare l’attività dei momenti forti dell’anno liturgico (avvento-natale, quaresima-pasqua, adorazioni, mese mariano, festa della famiglia, ricorrenze religiose), predisponendo i sussidi adatti (fogli per la preghiera e i canti, ecc..)
  • ogni settimana per preparare gli interventi per la liturgia di ogni celebrazione domenicale (introduzione, offertorio, arredo, fiori, segni ecc … )
  • prima di ogni celebrazione, con una turnazione, per dare vitalità alla celebrazione e per coordinare adeguatamente tutti i momenti della liturgia con il presidente, i ministri, i lettori, il coro, la caritas nel rispetto delle aspettative e dello stile dell’assemblea dei fedeli.
  • alla fine di ogni celebrazione per ripristinare il decoro del luogo sacro.

 Alcuni componenti del gruppo partecipano a corsi di formazione per la liturgia in ambito diocesano e si fanno portavoce di tale formazione tra gli altri fratelli.

Il gruppo liturgico parrocchiale quindi coordina la sua azione, nell’ambito dell’attività pastorale globale, con l’attività delle catechiste, del coro, della caritas e del volontariato, perché da ogni rito, sempre lo stesso e tuttavia sempre un po’ nuovo, scaturiscano gli inesauribili valori di comunicazione ed espressione della fede.